ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LATTE DELLA PIANURA PADANA

PSR LOMBARDIA: SI PERDERANNO QUASI DUE ANNI DI PROGRAMMAZIONE PER RITARDI ED INEFFICIENZA

27.07.2015

“Il Piano di Sviluppo Rurale della Lombardia non è in ritardo rispetto agli altri. Abbiamo aperto le stesse Misure di altre Regioni. Mi auguro che entro la fine del mese arrivi il documento definitivo: la negoziazione con l’Europa è terminata, il Psr è pronto. Siamo pronti a partire e a dare la possibilità ai cittadini di fare gli investimenti così come devono essere fatti”. Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, a margine del suo intervento, a Torre d’Isola (Pavia), in occasione di un’assemblea in provincia di Pavia, il 18 giugno scorso.
Un po’ come dire che un treno italiano con un ritardo di un’ora è in orario perché quello spagnolo ha un ritardo di un’ora e mezzo. E magari in assemblea gli agricoltori presenti hanno anche avuto soddisfazione nell’apprendere che le negoziazioni sono state sudate e i risultati meritati!

Ma…. Ricordo che esistono sanzioni in percentuale per ogni giorno di ritardo di presentazione della Domanda Unica o di consegna di una domanda al protocollo. Sanzioni per un errore di calcolo per una gestione nitrati, sanzioni e decurtazioni per una norma della condizionalità non rispettata, fosse solo un cartello non esposto, sanzioni per una diminuzione di superficie causata da un evento calamitoso non segnalato…. Insomma, la lista potrebbe essere lunga!

Ma i ritardi dell’amministrazione? A chi addebitarli? Facile… alle imprese agricole! Poco importa se si assiste al solito teatrino di chi è la colpa, come se individuandola, si risolvesse il problema.

Quel che è certo è che il P.S.R. è titolato 2014 – 2020, cioè il settennio che avrebbe dovuto consentire alle aziende di percepire i contributi previsti già dalla campagna 2014. E invece niente di niente, anche se le aziende sono state gestite secondo regola, i terreni rispettati come se avessero l’impegno, l’ambiente aiutato e messo a disposizione come bene comune di ogni cittadino. Ma il minor reddito delle aziende che hanno agito come sotto impegno, a chi chiederlo?

Ci potrebbe essere una forma di compensazione molto gradita, a nostro parere, che sarebbe quella di aumentare i premi in fase di stesura dei prossimi, ancora comunque troppo lontani, disciplinari applicativi delle misure a sostegno. In fondo si dovrebbe tener conto che le prime domande le potremo presentare non prima di quest’autunno e, forse, sperare di ricevere qualche risorsa nel 2016.

Speriamo che anche questa volta non prevalga la ricerca della limpidezza politica assoluta e che l’umiltà sia protagonista dei bilanci delle aziende che, non inseguono la perfezione burocratica, ma sicuramente la sopravvivenza.

Queste le posizioni espresse da Roberto Cavaliere Presidente di Copagri Lombardia in merito ai ritardi di applicazione del PSR in Lombardia