ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LATTE DELLA PIANURA PADANA

CRISI DEL PREZZO LATTE: OGGI IL VIA AL VERTICE DEI MINISTRI PER L’AGRICOLTURA EUROPEI. OCCORRE INTRODURRE IL PROGRAMMA DI RESPONSABILITA’ DI MERCATO. CONTRARI A MISURE DI ABBATTIMENTO DEGLI ANIMALI

14.03.2016

Bruxelles. Oggi il via al vertice dei Ministri per l’Agricoltura dell’Unione Europea riunitisi per definire le misure di intervento da adottare in questa situazione di crisi del mercato lattiero-caseario.
Negli ultimi mesi si è registrato un sensibile calo del prezzo del latte alla stalla, legato anche agli aumenti dei volumi di latte prodotto. Malgrado la situazione molti Paesi incentivano la liberalizzazione del mercato, mentre altri sostengono un equilibrio tra domanda ed offerta al fine di garantire dei prezzi stabili, intervenendo sulla riduzione volontaria dei volumi di produzione e con proposte di abbattimento dei capi bovini.

La nostra organizzazione propone:

  1. inquadrare una forte aggregazione dell’offerta soprattutto nelle aree non dop che oggi copre una produzione del 40% del latte italiano.
  2. progettare impianti industriali di diversificazione dell’offerta con un chiaro intento di lavorare verso la ricerca e l’innovazione sull’offerta di nuovi prodotti
  3. sostenere progetti di filiera su proposta di marchi distintivi del 100% italiano
  4. piano finanziario di anticipo di 5 anni di PAC a tassi agevolati con intervento del sistema bancario con il supporto delle relative garanzie pubbliche.
  5. analisi di mercato con certificazione dei costi di produzione e per i produttori
A livello nazionale si propone di:
  1. Istituire un’agenzia di sorveglianza e monitoraggio del Mercato che rappresenti l’intera filiera, e che si possa dotare di strumenti di intervento pianificati per garantire un prezzo latte alla stalla che riconosca i costi reali di produzione per ogni singola filiera di destinazione.
  2. Istituire una DOP sul latte (latte italiano DOP) e non solo sui prodotti trasformati a coinvolgimento di tutto il latte prodotto in Italia nei sistemi di certificazione e promozione.
  3. Limitare i contributi nazionali e regionali ai soli caseifici che trasformano latte 100% italiano.
  4. Consentire la produzione di formaggi e derivati etichettati come Italiani, partendo solo dalla materia prima (latte crudo e pastorizzato). Ostacolare l’uso della chimica volta alla produzione di derivati senza latte.
  5. Pianificare una campagna di educazione e valorizzazione alimentare sull’acquisto ed il consumo dei prodotti lattiero-caseari.
  6. abolire i piani produttivi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano al fine di aumentare  la produzione di formaggi a lunga stagionatura, che consentirebbero di decongestionare le criticità del mercato
  7. abolire il fondo di riserva Fondo Latte e non riscuotere il 70% degli importi sommati al prelievo latte per la campagna 2014/2015.
Mentre in sede europea occorre adottare il “Programma di Responsabilità di Mercato” che alleghiamo alla presente, presentato dall’European Milk Board.