ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LATTE DELLA PIANURA PADANA

PROPOSTE COPAGRI LOMBARDIA E APL DELLA PIANURA PADANA SULLA RIORGANIZZAZIONE DEL SETTORE LATTE

MILANO 11 FEBBRAIO 2015 MOTIVI DELLA MANIFESTAZIONE

Educazione alimentare, Etichettatura, Tutela Made in Italy, Equità di prezzo

Obiettivo: raggiungere un prezzo del latte di almeno 50 centesimi al litro + IVA per i produttori o comunque un superamento dei costi di produzione

Al fine di poter contribuire ad uno sviluppo organico di una necessaria e quanto mai indispensabile riorganizzazione del comparto.

Alla luce delle evidenti difficoltà che a livello nazionale ed europeo si sono palesate da un costante pagamento del prezzo del latte sotto i costi di produzione.

Ogni giorno nel nostro paese chiudono più di 4 aziende e in 10 anni hanno cessato l’attività più del 40% dei produttori.

In quattro mesi il prezzo del latte alla stalla è diminuito di quasi il 30%, passando dai 45 centesimi agli attuali 35/36 cent.

La nostra organizzazione sottopone a tutti i soggetti interessati le seguenti proposte:

  1. Certificazione di origine protetta del latte e non del prodotto trasformato istituendo il “consorzio del latte Italiano”.
  1. Coefficiente di prodotto trasformato di “origine protetta” in capo al produttore e non alla trasformazione (quote formaggio detenute dai produttori), applicando il medesimo sistema delle DOC sul vino.
  1. Blocco delle speculazione finanziarie sulle derrate alimentari, il settore ha bisogno di stabilità e non sottostare alle speculazioni.
  1. Lotta contro il “Plastic Cheese” prodotti fatti con proteici vegetali, senza latte, ma commercializzati come formaggi, un fenomeno sempre più in aumento, in Europa è stimato un giro d’affari di migliaia di tonnellate anno.
  1. Istituire un ufficio latte costituito da: referenti delle Regioni, del Mipaaf, delle organizzazioni, della trasformazione e della grande distribuzione, che abbia il compito, per le varie filiere di trasformazione, di identificare e certificare il costo litro latte, l’andamento della produzione e contemporaneamente valuti l’andamento di mercato, per poi concertare interventi appropriati. Un ufficio nazionale di settore che definisca i rapporti nella filiera.
  1. Sostenere con il PSR progetti di ricerca (promossi da centri di ricerca universitari) con l’obiettivo di identificare un brevetto scientifico che certifichi l’origine della materia prima latte.
  1. Obbligo per ogni stabilimento di produzione di formaggi DOP di non utilizzare gli stessi stabilimenti, anche se attigui, per la produzione e la stagionatura di formaggi DOP e contemporaneamente lavorazione di latte o derivati di origine estera.
  1. Realizzare un impianto polivalente del latte “Banca del Latte” che possa produrre tra l’altro anche latte in polvere.
  2. Istituire Albo ed iscrizione e certificazione dell’utilizzo di latte 100% Italiano a produrre “similari” “Albo made in Italy”.
  1. Istituzionalizzare gli Enti di certificazione, al fine di garantire la terzietà dei controlli.
  1. Campagna nazionale di educazione alimentare nelle scuole e nel settore pubblico per la valorizzazione del latte italiano.
  1. No a strumenti assicurativi sul ribasso del prezzo del latte, in quanto senza ulteriori e adeguati strumenti sarebbe un costo totalmente attribuito ai produttori.

 

PERCHE’ LA MANIFESTAZIONE?

cosa significa produrre latte oggi in Italia?

  • In Lombardia si munge il 40% di tutto il latte italiano, negli ultimi 10 anni il numero delle stalle è diminuito di oltre il 40%. in media 270 chiusure all’anno nella sola Lombardia.
  • I prezzi riconosciuti alla stalla sono calati del 30% rispetto all’ottobre 2014 e non consentono un’adeguata remunerazione del lavoro svolto, oggi produrre latte costa 50 centesimi al litro ed il prezzo percepito dagli allevatori è di 35 centesimi.
  • Tale riduzione non si traduce però in alcun vantaggio per il consumatore, visto che il prezzo di vendita finale del latte è rimasto invariato; Gli unici soggetti della filiera che lavorano in perdita sono gli allevatori.
  • Le grandi industrie casearie vogliono pagare il latte prodotto in Italia come quello che arriva dall’estero.
  • Il latte italiano è di primissima qualità con decine di formaggi DOP; ma la mancanza d’informazioni sull’origine del prodotto, permette d’importare latte dall’estero e trasformarlo in prodotto italiano.
  • Occorre accertare l’origine del latte e quindi istituire la certificazione “DOP” anche sul latte e non solo sui formaggi.
  • Occorrono garanzie sull’etichettatura di origine. L’attuale normativa di riferimento in materia di etichettatura non consente un’adeguata e trasparente distinzione dei prodotti nazionali con il rischio di sostituzione, nella fase di trasformazione del latte italiano, con latte importato;
  • Occorre sviluppare un canale di commercializzazione, dei prodotti di qualità italiani, con i mercati esteri, al fine di ridurre i fenomeni di “italian sounding” e di contraffazione dei prodotti che, ogni anno, arrecano miliardi di danni alla nostra economia.